martedì 3 gennaio 2012

Invictus

Questo l'augurio per il nuovo anno.

Essere sempre padroni del proprio destino, non abbattersi mai, non rinunciare ai propri sogni, anzi fare il possibile per realizzarli anche se la vita non è stata benigna.
L'esempio più fulgido è proprio quello di Henley, l'autore di questa splendida poesia.
Malato, invalido, mai si rassegnò e alla fine visse senza mai essere sconfitto.

Queste le sue parole:

Dal profondo della notte che mi avvolge,
buia come il pozzo più profondo che va da un polo all’altro,
ringrazio gli dei chiunque essi siano
per l’indomabile anima mia.
Nella feroce morsa delle circostanze
non mi sono tirato indietro né ho gridato per l’angoscia.
Sotto i colpi d’ascia della sorte
il mio capo è sanguinante, ma indomito.
Oltre questo luogo di collera e lacrime
incombe solo l’Orrore delle ombre,
eppure la minaccia degli anni
mi trova, e mi troverà, senza paura.
Non importa quanto sia stretta la porta,
quanto piena di castighi la vita.
Io sono il padrone del mio destino:
io sono il capitano della mia anima.

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